skincare giapponeseJ-beauty: cos’è e quali sono le differenze con la K-beauty.

Negli ultimi anni la K-beauty, la skincare routine coreana, ha letteralmente ha spopolato. È un rituale meticoloso e strutturato che si basa sulla tecnica del layering. Prevede infatti 10 step: si parte dall’applicazione di prodotti dalle formule più leggere, per terminare con prodotti più corposi.

Un altro rituale di bellezza che proviene dall’oriente, e che viene sempre più apprezzato, è la J-Beauty.

La principale differenza tra la K-beauty e la J-beauty è che la prima si focalizza sulla cura della pelle, mentre la seconda punta sulla prevenzione.

Le donne giapponesi iniziano a prevenire l’invecchiamento cutaneo già intorno ai 20 anni, utilizzando prodotti mirati e indicati per la loro giovane età. Prediligono la pelle bianca e candida che, secondo un antico proverbio, copre sette difetti, pertanto prestano molta attenzione anche alla protezione, evitando il più possibile l’esposizione al sole.

Giocano quindi d’anticipo, prendendosi cura di loro stesse quotidianamente in modo consapevole e naturale. La beauty routine non viene vissuta come un’incombenza che sottrae tempo ad altro ma come una coccola, un momento di benessere che ci si concede ogni giorno. 

La J-beauty si basa sui principi estetici giapponesi kanso, shibui e seijaku: semplicità, bellezza sobria e calma energizzata.

Ha un approccio olistico che segue una tradizione millenaria e un rituale ben preciso, e prevede l’utilizzo di ingredienti naturali, uniti all’innovazione e alla tecnologia cosmetica su cui possiamo contare oggi.

pelle di donna giapponese

Per ottenere una mochi-hada, pelle bianca e soffice come il dolce di riso tradizionale, le donne giapponesi, a differenza delle coreane, seguono mattina e sera una skincare routine minimal. Il rituale è tradizionalmente legato all’acqua (nell’antichità la rugiada veniva utilizzata come lozione per ammorbidire la pelle) e a ingredienti naturali scelti da secoli.

La J-beauty si compone di 5 step e prodotti essenziali.

Detergente.

Questo step non dovrebbe mai mancare in nessuna skincare routine. La detersione rimuove le impurità, il sebo in eccesso, l’inquinamento e il make-up. Nella J-beauty la pulizia è un rituale “sacro”, il punto di partenza per avere una pelle sana e ricettiva alle sostanze funzionali dei prodotti successivi. 

Tonico.

Il tonico è fondamentale per ripristinare il ph della pelle dopo averla detersa.

Siero.

Le più giovani scelgono formule per ridurre i pori dilatati e ricompattare la pelle. Per le pelli più mature prediligono invece prodotti che svolgono un’azione liftante e levigante.

Crema idratante.

La skincare giapponese punta su formule leggere, a base acquosa, che idratano e non ungono e donano alla pelle un’aspetto fresco e un effetto glow naturale 

Protezione solare.

Le donne giapponesi prevengono il photoageing in ogni modo, con ombrellini parasole e creme solari. L’esposizione al sole è tra le principali cause dell’invecchiamento cutaneo, quindi l’applicazione di un prodotto con SPF prima di uscire è imprescindibile.

Gli step vengono ripetuti mattina e sera (tranne la protezione solare) per sei giorni a settimana. Di sera, prima  del detergente schiumogeno, si massaggia il viso con un olio vegetale per rimuovere le impurità e ogni residuo di make-up.

Questa pratica viene definita doppia detersione: l’utilizzo di due detergenti delicati, uno per affinità e uno per contrasto, garantisce una pulizia più profonda rispetto a un unico detergente più forte.

Se vi state domandando cosa fare il settimo giorno…

…nulla. I giapponesi dedicano un giorno a settimana al “digiuno della pelle”: non si applica nessun prodotto per permettere alla pelle, impigrita dai trattamenti, di riattivarsi in modo naturale e di produrre autonomamente ciò di cui ha bisogno.

Direi che con la J-beauty non avete più scuse per non prendervi cura della vostra pelle, perché è perfetta anche per chi ha poco tempo… e potete anche concedervi un giorno di riposo 😉

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