Ieri mattina mi sono svegliata molto presto, come se dovessi andare in ufficio. L’idea era di riuscire a prepararmi in tempi record (impossibile), fare lo chignon alle bambine e dare loro uno zainetto con tutto l’occorrente per le prove del saggio di danza, imboccare l’autostrada in direzione Milano per il Mammacheblog e tornare in serata per accompagnarle in teatro per andare sul palco.
Molto ambiziosa. Invece è andata più o meno così…
Mi sono svegliata, ho fatto colazione, ho iniziato a starnutire…non era allergia, ma un bel raffreddore da 25 di gennaio con annesso mal di gola. Non demordo. Un po’ di propoli e uno spray nasale e alle 7:45 ho svegliato le bambine.
Primo problema: non volevano alzarsi dal letto. E come biasimarle? era sabato e di sabato si dorme almeno fino alle 10:00!
Una volta trascinate in cucina per fare colazione, ecco il secondo problema: non avevo fatto i conti con l’emozione del secondo saggio.
Lo scorso anno è stata la prima volta. Sapevano di dover fare questo famigerato saggio, ma l’hanno affrontato con quell’incoscienza che ti fa vivere il momento attimo per attimo senza preoccupazioni.
Quest’anno è stato diverso. Quest’anno c’era emozione, ansia da prestazione, paura di sbagliare e tutta l’adrenalina che può produrre un corpicino da settenne. Non avevano neppure voglia di fare colazione. E capricci, capricci e ancora capricci: le calze che davano fastidio, i capelli ingellati che tiravano e il body troppo largo.
Alle 9:00 erano pronte, loro. Io ancora col pigiamone da Gabibbo. OK ho capito: ciao, ciao Mammacheblog!
Come da programma le ha portate a teatro il papy, per fare le prove fino alle 11:30.
Vi lascio immaginare le ore a seguire.
Tra stanchezza, liti, capricci e un sonnellino risicato, risicato, ci abbiamo infilato i compiti da fare per lunedì. Ebbene sì, la previsione di un risveglio alle 12:00 della domenica mattina, ci ha fatto trovare il coraggio di far fare loro anche i compiti. Sabato pomeriggio. Prima del saggio di danza. Sssssì!!
Finalmente alle 18:29 e 57” hanno varcato la soglia dei camerini. E io ho tirato un sospiro di sollievo.
Io e il papy ci siamo perfino concessi una cena a due in pizzeria. Ce la siamo decisamente meritata!
La giornata è stata lunga e impegnativa e con tutta la fiducia che avrei potuto dare al papy, non so se se la sarebbe cavata da solo. Di sicuro due chignon da fare e da rifare non lo avrebbero aiutato nell’impresa.
Come al solito ho dovuto sacrificare qualcosa, ma vederle ballare su quel palco sorridenti e con la felicità negli occhi non ha proprio prezzo.
Mentre tornavamo a casa ci hanno detto che erano molto emozionate, che avevano paura di sbagliare qualcosa, ma invece è andato tutto bene, si sono divertite e non vedono l’ora di iniziare il nuovo anno.
Sono contenta che vogliano proseguire in questo percorso, perché significa che forse questo sport le appassiona davvero, ma ora è il momento di fare un po’ di vacanza. Me la merito. Io…
5 Comments
Che emozione! Tra una settimana mandiamo in scena il mio saggio di danza e, nonostante siano ormai 11 anni che ci sono dentro in questa meraviglia, ogni anno e come il primo! Belle emozioni! Spero che le tue bimbe proseguano!! Un abbraccio forte e se ti va puoi passare dal mio blog, per un giro o un piccolo saluto. Un bacionr gramde grande
P.s. sono sicura che le tue bimbe siano state meravigliose
Che giornatina!! Ho sempre pensato che crescere due gemelle deve essere impegnativo e leggerti me ne da la conferma. Ma deve essere una bellissima emozione vederle ballare e fare attività insieme. Chissà come si assomigliano.
Mi sa che hai sì bisogno di una vacanzina…
Buona domenica!!!
Spero davvero che le mie bambine continuino ad avere la voglia di fare sport, proprio come te. E se non sara' la danza andra' bene comunque… Grazie per essere passata
A volte e' proprio durissima, perche' ti devi sempre dividere tra le due, anche nei momenti in cui avrebbero bisogno di attenzioni esclusive…
Io sto affrontando un percorso di fecondazione assistita e quindi c'è la possibilità (sperando che tutto vada bene) che siano due. Chissà se arrivare qui per caso mi porterà fortuna 😉