Allattare due gemelli è un grande gesto d’amore
Allattare due gemelli può sembrare, ai non addetti ai lavori, un’impresa impossibile, eppure le twins mamme che vivono questa meravigliosa esperienza non sono rare.
Allattare i propri figli, se si desidera farlo, è un privilegio di cui purtroppo non tutte le mamme, di gemelli e non, possono beneficiare. La gravidanza difficile, il post-parto doloroso e l’inesperienza hanno spesso la meglio sulla nostra volontà, anche se profonda, e non ci permettono di godere appieno di questa gioia.
In questi casi è inutile piangere sul latte non versato e rimproverare noi stesse, perché i sensi di colpa ci farebbero solo perdere altri momenti preziosi che nessuno potrà mai restituirci. Quindi andiamo avanti con la serenità di chi sa di avere fatto del proprio meglio e godiamoci i nostri figli perché, come dicono le nonne “vengono grandi lo stesso”.
Sono passati quasi dieci anni dalla nascita delle mie bambine. Sono cambiate tante cose da allora, e oggi, in caso di bisogno, le mamme possono contare anche sulla rete per trovare informazioni e consigli e per confrontarsi. Leggere le storie delle mamme che sono alle prime armi con la gemellitudine, e con l’allattamento in particolare, mi fa commuovere. E mi ha fatta commuovere anche la storia di Stefania, twins mamma, ostetrica di professione, che mi ha raccontato la sua esperienza di allattamento in tandem per offrire alle neo e future twins mamme utili consigli per riuscire ad allattare due gemelli…
“Mi chiamo Stefania, sono un’ostetrica libera professionista e ho avuto le mie prime bimbe all’età di 28 anni.
Ho sempre desiderato per loro una nascita dolce, un arrivo nel mondo con gentilezza. Ecco perché sognavo un parto spontaneo e la possibilità di allattarle al seno. Sfortunatamente la loro posizione non ha permesso di affrontare un parto spontaneo, per cui sono nate alla 38^ settimana di gravidanza, in un bel giorno di giugno con taglio cesareo.
Era comunque rimasta la possibilità di allattarle al seno. “In questo no, non avrei fallito”, dicevo quotidianamente a me stessa, perché lì per lì, erroneamente, era proprio così che avevo vissuto il mio parto, come un fallimento.
Durante la gravidanza mi ero già informata su alcune cose riguardo l’allattamento al seno dei gemelli, sapevo che poteva essere impegnativo ma assolutamente possibile; sapevo che avrei avuto bisogno di aiuto e tanto supporto, soprattutto da parte delle persone a me vicine.
La raccolta di informazioni è il primo passo da fare quando si decide di allattare due gemelli.
Il secondo è quello di esplicitare il proprio desiderio ai familiari, in primis al compagno e poi ai genitori, ai suoceri, agli amici e a tutti coloro che ci staranno vicino nel primo periodo, chiedendo semplicemente che le nostre scelte vengano rispettate, che abbiano fiducia nell’allattamento al seno e che siano di supporto nei momenti difficili. Se pensano di non riuscire in questo, quantomeno che evitino commenti e comportamenti inutili e inopportuni.
Momenti difficili ce ne sono e sono tanti, l’avere vicino qualcuno che ci crede fa davvero la differenza.
L’essere ostetrica non ha reso le cose più semplici, perché in quel momento io ero una mamma esattamente come tutte le altre, con gli stessi problemi e le stesse paure.
Un’altra cosa importante è scegliere un ospedale che sia preparato a sostenere una mamma che vuole allattare al seno oppure, quando questo non è possibile, contattare un’ostetrica esperta in materia che possa esserci con continuità in ogni fase.
Io ho scelto un ospedale amico del bambino e penso sia stata la cosa migliore che potessi fare.
Le bimbe appena nate sono state asciugate e subito appoggiate al mio petto, dove sono rimaste ininterrottamente per quasi quattro ore. Il contatto pelle a pelle è importantissimo per l’avvio dell’allattamento al seno. Se nella struttura scelta non lo consentono è importante sapere che l’esperienza si può ripetere anche successivamente. I bimbi vanno appoggiati nudi sul petto nudo della mamma e coperti in maniera tale che stiano al caldo.
Durante queste prime ore entrambe le bimbe hanno trovato da sole il seno e si sono attaccate perfettamente.
Al momento sembrava una cosa facile.
Le difficoltà sono insorte dopo.
Nonostante l’allattamento a richiesta, le bimbe, complice il grande caldo, hanno iniziato a perdere peso velocemente, quasi fino al 10% (che viene considerato la soglia limite). I capezzoli erano dolenti, le bimbe si attaccavano ogni ora e succhiavano per più di 40 minuti, ma sembrava non essere sufficiente. Quando potevo, oltre ad attaccarle, stimolavo il seno con un tiralatte elettrico, ma nemmeno questo sembrava essere sufficiente, la montata lattea non arrivava. Di solito la montata lattea arriva dopo 2-3 giorni in caso di parto spontaneo e 3-4 giorni in caso di taglio cesareo.
In terza giornata a una delle bimbe salì la febbre, disidratazione mi dissero. Difficile spiegare come mi sentivo, ero a pezzi. Le diedero un po’ d’acqua, un po’ del mio colostro tirato e fortunatamente si riprese subito. Giorno dopo giorno io stavo sempre peggio, ho avuto momenti di forte crisi e devo ringraziare il mio compagno, che non ha mai smesso di starmi accanto, e il personale dell’ospedale, che non si è mai dato per vinto.
Su loro suggerimento tenevo da parte il colostro che estraevo con il tiralatte (molto poco) che davo alle bimbe dopo la poppata o con una siringa o con il DAS (dispositivo di allattamento supplementare, una piccola borraccia in cui viene messo il latte e da cui parte un tubicino sottile che viene fissato al seno a livello del capezzolo). In questo modo le bimbe prendevano l’aggiunta continuando a stimolare il seno.
La stimolazione del seno è la cosa più importante per la produzione di latte. Più il bambino si attacca più latte viene prodotto, non c’è nient’altro di così efficace.
Oltre a tutto questo bevevo molto e prendevo degli integratori di ferro poiché mi era stata diagnosticata un’importante anemia che forse era la causa del mancato avvio dell’allattamento.
Dal momento che la montata lattea tardava ad arrivare, in quarta giornata iniziai a dare alle bambine un’aggiunta di latte artificiale, sempre attraverso il DAS, che avevamo leggermente modificato viste la bassa quantità dell’aggiunta (alla borraccia avevamo sostituito la siringa, in modo tale che fosse più semplice per le bimbe). A qualche poppata davo circa 10-15 ml di latte artificiale.
Questo per me fu uno dei momenti più duri, ma le bimbe stavano recuperando il peso, per cui in quinta giornata decisi di tornare a casa.
La sera del rientro le bimbe stettero attaccate al seno per circa 3-4 ore penso. Non riuscivo più a staccarle perché continuavano a piangere. Non capivo il motivo finché mi accorsi che il seno era diventato enorme e tesissimo. La montata lattea era arrivata, ma il seno era così teso che le bambine non riuscivano ad attaccarsi correttamente e se provavo a spremere manualmente non usciva una sola goccia di latte!
Non potrò mai dimenticare quella notte passata a cercare di ammorbidire il seno con la spremitura manuale, sotto la doccia con impacchi caldo-umidi, con la borsa dell’acqua calda (tutto su consiglio del mio compagno perché io ero completamente nel pallone). Quella sera alle bimbe diedi il latte in formula per l’ultima volta. Per la poppata successiva il seno era più morbido, le bimbe ritornarono ad attaccarsi bene e a saziarsi completamente. Iniziò così la nostra avventura di allattamento esclusivo al seno.
Le allattavo sempre in tandem. All’inizio non riuscivo a stare sdraiata per via del taglio cesareo, per cui le tenevo o entrambe in posizione a rugby o una a rugby e una nella posizione classica a culla.
Alternavo sempre la loro posizione al seno e cambiavo anche il seno che gli offrivo affinché la stimolazione fosse adeguata. Quando poi riuscii a stare sdraiata, stando sul fianco ne tenevo una sdraiata vicino a me sul letto e l’altra la appoggiavo sull’altro fianco.
Fortunatamente non ho mai avuto ragadi perché le bimbe si sono sempre attaccate correttamente.
È fondamentale che le prime volte ci sia qualcuno che controlli l’attacco e, se necessario, lo corregga. Questa è l’unica prevenzione per le ragadi. Inoltre è importantissimo che alla dimissione venga mostrato come eseguire la spremitura manuale del seno perché torna utile in moltissime occasioni (montata lattea, dotti ostruiti, ingorghi…).
L’allattamento è sempre stato a richiesta. I primi due mesi le bimbe si attaccavano 12-15 volte al giorno, ma io l’ho sempre vissuto come un bel momento di coccola. Sono sempre stata sola durante il giorno e allattarle non mi è mai pesato, anzi, poppavano, si addormentavano al seno e dopo ci facevamo tutte tre un bel pisolino. Penso però si debba essere preparati a questi ritmi; quando si vogliono allattare due gemelli al seno, soprattutto all’inizio, non si fa nient’altro, ma d’altronde questo capita ad ogni mamma di gemelli, indipendentemente dal metodo di nutrimento scelto, no?
Le poppate sono leggermente diminuite nei mesi successivi, pur continuando ad essere molto frequenti. Questo è assolutamente normale nei bambini allattati al seno perché il latte materno è molto digeribile.
Inutile stare a guardare l’orologio, meglio guardarsi i propri piccoli e godersi ogni singolo istante.
Per me è sempre stato un momento unico e speciale, nonostante qualche difficoltà ho continuato a persistere. Ad esempio quando capitava che le bimbe saltassero una poppata, la produzione di latte era così abbondante che subito si ostruiva qualche dotto e il seno diventava teso e dolente. Per fortuna risolvevo anche molto velocemente con la spremitura manuale.
Ho sempre avuto moltissimo latte, proprio perché l’allattamento era esclusivo ed era a richiesta. Offrivo il seno alle bimbe ogni volta che lo desideravano, senza distanziare le poppate con l’utilizzo di ciuccio o aggiunte di altri liquidi (acqua, tisane…) che non sono assolutamente necessari e possono interferire sull’adeguata produzione di latte. Il latte materno contiene già tutto ciò che serve al bambino.
Ho allattato esclusivamente al seno fino ai 7 mesi delle bambine quando piano piano abbiamo iniziato ad introdurre i primi cibi. Il latte è rimasto il loro principale nutrimento fino all’anno, sia di giorno che di notte.
Ora che hanno quasi 20 mesi continuano a prendere il seno, anche se molto meno. La poppata del mattino in cui tutte e tre stiamo insieme nel lettone è per me il momento più bello della giornata.
L’allattamento al seno è molto più che un semplice modo di nutrire i propri figli.
Credo che spesso la disinformazione e la totale mancanza di supporto non permetta a tante mamme che magari lo desiderano, di avere un’esperienza di allattamento al seno positiva.
Io, anche se sono un’ostetrica, ho avuto moltissime difficoltà e quante volte mi sono sentita sola!
Ringrazio Mirko, il mio compagno, per esserci sempre stato,
ma è fondamentale avere vicino anche una figura professionale di riferimento oppure un gruppo di sostegno di mamme che hanno allattato gemelli, anche solo per fare due chiacchiere nei momenti di sconforto.
Chi ha gemelli sa quanto può essere dura prendersene cura e l’aiuto è importante. Ma dev’essere l’aiuto giusto. Nonostante tutti attorno a me sapessero il mio desiderio di allattare spesso mi sono sentita dire che ero pazza, che ero stanca solo perché allattavo troppo e che avrei dovuto passare al latte in formula, come se quella potesse essere la soluzione. Per me non sarebbe sicuramente stato così perché io nell’allattamento ho sempre trovato un momento di immensa serenità e profondo contatto con le mie bambine. Tante cose intorno a me mi rendevano stanca e triste, ma non l’allattamento, lì ritrovavo le mie bimbe e la mia pace.
Forse non è così per tutte le donne e va bene, è giusto poter scegliere, ma la scelta deve essere consapevole e informata.
Allattare due gemelli esclusivamente al seno si può, se lo si desidera e se si creano le condizioni per farlo. Io personalmente, se tornassi indietro non rinuncerei a questa esperienza per nulla al mondo.
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4 Comments
Ho allattato i miei gemelli per i loro primi 6 mesi. Una esperienza intensissima e si faticosa ma romantica, dolce,unica,irripetibile e meravigliosa. Lo rifarei
Quello che ti torna indietro e direttamente proporzionale alla fatica 😉
Buongiorno.. e poi come avete smesso di allattarli? Prima uno e poi l’altro? Con che metodo?
Purtroppo io non so risponderti perché ho allattato solo un mese. Se vuoi confrontarti con altre mamme di gemelli, ti invito a iscriverti al nostro gruppo facebook Gemellitudine. Ti lascio il link https://www.facebook.com/groups/gemellitudine/ . Ti aspetto!