Mutant Busters: non esistono giochi per bambine e giochi per bambini
Quando ero bambina non esistevano né Pinypon né Mutant Busters.
A tenere compagnia a me e a mio fratello nei lunghi pomeriggi invernali c’erano Barbie, bambolotti, Masters ed Exogini, che si intrecciavano in improbabili storie in cui la tigre Cringer di He-Man giocava in salotto con Shelly e Skipper.
Mio fratello aveva la sua Barbie preferita, io il mio Masters del cuore. Ma non ci siamo mai posti il problema dei giochi di genere, che invece oggi fa spesso discutere scatenando non poche polemiche. Giocavamo e basta.
Nemmeno mio padre e mia madre hanno mai espresso opinioni in merito, probabilmente perché non c’era davvero nulla da commentare. Ci vedevano giocare insieme, felici, senza morti né feriti, ed era questo ciò che contava.
Quando sono diventata mamma, non ho mai imposto alle mie figlie bambole, ferro da stiro giocattolo, pentolini, né qualunque altro gioco comunemente identificato con il genere femminile, ma ho sempre preferito che fossero loro a scegliere con cosa giocare.
Non che bambole e pentolini non li abbiano voluti e comprati, anzi, ma non sono mancati neppure macchinine, camion dei pompieri, caterpillar e laqualunque mostruosità.
Non hanno mai desiderato il ferro da stiro perché non ne conoscevano l’esistenza, non vedendolo praticamente mai in casa, ma è capitato che chiedessero l’aspirapolvere che usa il papà (è lui l’addetto).
Credo che i bambini debbano essere lasciati liberi di scoprire e sperimentare, a qualunque età. E’ giusto che esprimano loro stessi attraverso il gioco, interpretando sia personaggi maschili che femminili.
[Tweet “Provate a dire a Cracco che i bambini non devono giocare con la cucina e i pentolini”]
E smettiamola con le teorie secondo cui i giochi influenzerebbero l’orientamento sessuale dei bambini, perché quello non può essere influenzato neppure dal genitore che non accetta la natura del proprio figlio e che è ostile alla sua felicità.
La cosa più importante per me, per noi, è che le nostre bambine siano felici, qualunque scelta facciano, sia oggi da bambine che domani da adulte.
Quindi se oggi giocano con le Pinypon e domani passano un intero pomeriggio con i Mutant Busters, ancora una volta l’unica cosa che conta è che siano felici e che giochino insieme senza morti né feriti.
[Tweet “Non esistono giochi per bambine e giochi per bambini”]
Abbiamo scoperto i Mutanti Busters in occasione della presentazione delle due nuovissime serie TV Piny Institute of New York e Mutant Busters, in onda da settembre su K2.
Le Pinypon sono compagne di giochi da anni, ma i Mutant Busters sono stati una rivelazione.
Sono una squadra di combattenti – la Resistenza – sopravvissuti a una grande esplosione che ha reso la terra un luogo ostile e popolato da creature mutanti. La Resistenza lotta per riportare il pianeta alle sue condizioni originali e impedire ai mutanti di ottenere il dominio.
La linea si compone di 24 personaggi, 8 mutanti, che si muovono sulla terra a bordo dei Titani Mutanti, e 16 umani, dotati di un’arma, una maschera e l’ossigeno per sopravvivere sulla terra e combattere i mutanti.
Il pezzo forte dei Mutant Busters è il Quartiere Generale: una base per combattere e difendersi dai mutanti. E’ dotato di: rampa per il lancio di pietre, sabbie che affondano, una porta girevole con punte, un negozi di armi, una prigione per mutanti e una botola. Sono inclusi anche una navicella spaziale e un laser a infrarossi.
Nel quartier generale ci sono 5 aree di realtà aumentata: scaricando l’apposita App e inquadrando con lo smartphone alcuni adesivi, si possono scoprire spettacolari animazioni 3D.
Che dire? Da bambina cresciuta a pane e He-Man, non posso che essere anch’io fan dei Mutant Busters. Tanto più che se regalano qualche ora di divertimento a loro, il regalo lo fanno anche a me 😉
(Photo by ®The Pocket Mama – tutti i diritti riservati)
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