Due traslochi con due gemelli si può #twinterviste
A molti genitori di gemelli capita di dover affrontare un trasloco dopo la nascita dei bambini.
Spesso accade perché passare da due a quattro in famiglia non è roba da poco e non sempre la casa è abbastanza grande per accogliere e crescere nel modo migliore due bambini che hanno le stesse esigenze.
Quando Barbara e suo marito sono diventati genitori, si sono trovati proprio in questa situazione e hanno dovuto affrontare un trasloco nella città in cui vivevano. Ma cosa volete che sia in confronto a un secondo trasloco dalla Puglia alla Toscana?
Mamma Barbara ci racconta la sua storia e come è sopravvissuta ai traslochi con due gemelli.
Nomi ed età dei twins?
Daniele e Samuele, nati il 21 ottobre 2014. Hanno 2 anni e 3 mesi.
Sono gemelli monozigoti o dizigoti?
Dizigoti
“Sono due” come avete reagito?
Shock!! Sconvolti. Nessuno ha gemelli in famiglia.
Ero incinta forse da un mese o poco più, quando andammo dal ginecologo per un’emergenza. Avevo delle perdite e mi ero spaventata, pensando di averlo perso un’altra volta (ebbi un aborto un paio di mesi prima).
E invece il dottore mi visitò e sorridendo ci disse:
“avete recuperato alla grande direi? ”
“perché scusi?”
“beh qui ne vedo due “!
Io mi sono arrabbiata perchè pensavo scherzasse e gli ho detto di non prendermi in giro. Non ci potevo credere!
Ero felice ma al tempo stesso spaventata e preoccupata.
Invece Toni, il mio compagno, era impietrito sulla sedia muto. Non muoveva un muscolo. Sapevo già a cosa stava pensando “e ora come facciamo? A stento riusciamo a pagare l’affitto e le bollette!”
Com’è stata la gravidanza?
Essendoci trasferiti in Salento, e avendo tutti i parenti a Milano, è stato faticoso. Ero in gravidanza a rischio, vistà l’età (36) e visto il precedente aborto. Ma grazie a Dio ho avuto il migliore dei compagni, che nonostante le difficoltà economiche è riuscito anche a sopportarmi e aiutarmi per tutto il periodo.
Ho sofferto molto il gonfiore alle gambe ma ho seguito i consigli del ginecologo e sono stata bene e sono riuscita a prendere solo 11 kg. Essendo già in sovrappeso, all’inizio il dottore mi sgridava sempre 🙂
Ci racconti il giorno del parto?
Mi era stato programmato il cesareo alla 38^ settimana, in quanto nell’ospedale dove ero seguita non consentono di far partorire i gemelli con parto naturale per ragioni di sicurezza.
Non so se è stato meglio cosi, forse avrei potuto partorire naturalmente, essendo stati entrambi in posizione, ma non lo saprò mai.
Sono nati di ben 3,200 kg e 3,150kg , due vitellini!
Il parto in sé è andato bene, tranne che ho avuto grosse perdite di sangue. L’utero si è teso tanto e quando sono intervenuti per fermare l’emorragia non è stato semplice per me. Mi hanno fatto due trasfusioni e sono stata in ospedale dieci giorni a causa di una trombosi al braccio dove avevo la flebo.
Nonostante questi problemi, la cosa che più mi ha fatto stare male è che non sono stata assolutamente aiutata per quanto riguarda l’allattamento.
Mia mamma era venuta giù per starmi vicino ma si lasciava spesso prendere dal panico. E’ molto emotiva quindi invece di trasmettermi serenità, mi faceva agitare ancora di più.
Nessuna delle infermiere mi ha seguito, anzi, mi portavano i bambini già col biberon, dicendomi, se non ce la fai daglielo. Ed io ero troppo debole per reagire e dirgliene quattro.
Quando mi è arrivata la montata e i seni mi stavano esplodendo, è stato grazie alla mia compagna di stanza che sono riuscita a tirare il latte.
Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato e incontrate nella quotidianità?
Prima di tutte la convivenza con i genitori il primo mese e con i suoceri il secondo mese.
Se potessi tornare indietro non farei venire nessuno. Anziché aiutarci non hanno fatto altro che invadere il nostro spazio vitale e il privato e imporre il loro modo di fare. Alla fine mi sono esaurita non poco.
La cosa che mi ha fatto piu soffrire è stato l’allattamento. Abituati al biberon fin dall’ospedale, i bambini facevano fatica ad attaccarsi al seno e sono dovuta ricorrere al latte artificiale. Sono riuscita comunque ad allattarli al seno fino ai 9 mesi ma era sempre necessaria l’aggiunta. Questo sarà sempre il mio rimpianto più grande.
…e una cosa che ti sembrava impossibile invece è risultata più semplice del previsto?
Impossibile? fare 4 traslochi in 2 anni.
Siamo due milanesi che erano stanchi della vita cara e stressante delle grandi città e ci siamo buttati per cercare di realizzare i nostri sogni.
Siamo partiti con i nostri due cani per il Salento, di cui ci eravamo innamorati qualche anno prima durante una vacanza.
Avevamo pianificato tutto. Il costo della vita era basso, le case in affitto costavano pochissimo e c’era poca concorrenza per il lavoro di Toni (fa il liutaio) ma la prima casa l’abbandonammo dopo pochi mesi per problemi di vario genere.
Facemmo il secondo trasloco in un paesino vicino e vi rimanemmo un anno, durante il quale la fortuna ci abbandonò: ebbi un aborto dopo 7 settimane poi morì la mia cagnolona di 13 anni per un ictus cerebrale.
Dopo un paio di mesi arrivò la notizia della gravidanza gemellare.
La casa non era adatta. Ce ne rendemmo conto dopo che erano già nati, quindi con due neonati e un cane ci mettemmo alla ricerca della casa ideale.
La trovammo ma il lavoro andava male. I soldi pochi e arrivammo alla conclusione che dovevamo cambiare regione. Dopo lunghe riflessioni e pianificazioni, trovammo il nostro posto ideale : la Toscana.
Affrontare un altro trasloco con i bambini ancora piccoli mi spaventava ma devo dire che è stato più facile di quanto credessi.
Noi mamme ci facciamo troppe menate. Spesso siamo troppo ansiose e maniache dell’organizzazione. Alla fine sono riuscita a gestire il tutto seguento semplicemente il mio istinto.
Quando dovevo preparare gli scatoloni , mettevo i bambini nel lettino da campeggio che usavo come un box.
Loro erano bravi e ci stavano volentieri, mentre io saltavo qua e là come una gazzella.
Non sono mai stata una mamma che prende in braccio i bambini al primo pianto ma quando era necessario li facevo calmare e dormire con la musica o cantando io.
Il lungo viaggio è andato bene e i bambini sono stati bravissimi. Avevo una borsa sempre organizzata con cambi, pannolini e salviette, tutto compattato, più fasciatoio da viaggio. Avevo anche le bavette usa e getta, così se regurgitavano in auto prendevo e buttavo.
Anche se dentro ero a pezzi, non mi sono mai lasciata sopraffare e ho tenuto duro, guardavo avanti. Comunque avere un uomo vicino che ti supporta vuol dire tanto.
La domanda più assurda che ti abbiano fatto sui gemelli?
Ce ne sono state tante. Forse quella che piu mi ha fatto sorridere è ”sono due femmine?” (vestiti di azzurro).
Oppure non è una domanda ma ricordo che una mattina, durante la mia solita passeggiata che facevo con la carrozzina doppia e il cane al seguito, una mamma mi fermò e mi disse ”sei il mio mito! Io ne ho solo una e non so come fai…pure il cane!!”
Cos’è per te la gemellitudine?
Un’esperienza unica.
l rapporto che si instaura tra te e questi due esserini è forte…faticoso…incredibile…estenuante…ma è la cosa più bella che mi potesse capitare.
Quando li vedo interagire insieme e il legame che cresce sia tra di loro che con me è una stretta continua al cuore. Il cuore mi sussulta dentro, anche nei momenti peggiori. Alla fine mi passa tutto quando li guardo.
Quale consiglio daresti alle future mamme di gemelli?
Basandomi sulla mia personale esperienza, essendo la mia prima (e credo ultima!) gravidanza, voglio dire a tutte le mamme di affrontare quello che accadrà senza mai sottovalutarsi.
Cercate di credere prima di tutto in voi stesse e non fatevi influenzare da nessuno. L’istinto vi dirà sempre qual è la cosa giusta da fare.
Nessuno è perfetto: tenetelo a mente quando sbaglierete…si può sempre rimediare.
Non avrei mai pensato di trovare una forza simile, eppure ce la sto facendo. Tengo duro ogni giorno e i miei figli stanno crescendo forti e sani a dispetto delle critiche delle persone che ci circondano.
Mamme di gemelli forza e coraggio! Siete grandi, tutte!
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