Siamo andati alla ricerca delle tracce dei dinosauri nei pressi del Lago di Emosson in Svizzera
Durante la nostra vacanza a Chamonix, abbiamo visitato i dintorni del Lago di Emosson in Svizzera, noti per essere stati frequentati dai dinosauri.
Abbiamo scoperto l’esistenza di questo lago durante l’escursione del giorno precedente sul Col de Balme, da cui si possono ammirare le prime bellezze di oltre confine.
Abbiamo raggiunto il lago in auto, attraversando il confine franco-svizzero a Châtelard. Siamo arrivati a Finhaut e siamo saliti fino al parcheggio che si trova a 1930 mt. di altitudine. La presenza di numerose auto era un chiaro segnale che fosse una meta molto frequentata ma sicuramente anche molto affascinante.
E’ un lago artificiale circondato dalle montagne, realizzato con la costruzione di un diga (alta ben 180 metri e lunga 555) e per incrementare la produzione di energia elettrica necessaria alle ferrovie svizzere federali.
A Châtelard si trovano sia la centrare idroelettrica che il museo delle FFS che racconta la storia dell’utilizzazione delle forze idriche.
In prossimità della diga c’è la stazione di una mini-funicolare, che poi abbiamo scoperto essere l’ultimo dei tre mezzi alternativi che si possono prendere per raggiungere il sito. Da Châtelard parte infatti il Parc D’Attraction, che offre ai visitatori un’esperienza di viaggio sulla funicolare a due cabine più veloce del mondo (la pendenza è dell’87%), su un trenino che costeggia la montagna e infine appunto sulla mini-funicolare che percorre l’ultima tratta verso il Lago di Emosson.
Salendo si può godere di un’incantevole vista sulla vallata (gola del Bouqui) e sul massiccio del Monte Bianco, che si possono ammirare anche dalla diga.
Sulle tracce dei dinosauri
Dopo avere camminato lungo tutta la diga, abbiamo deciso di imboccare un sentiero per raggiungere il Lago del Vecchio Emosson. Abbiamo scelto il percorso più impegnativo – tanto per mettermi un po’ in difficoltà – che costeggia l’Aiguille du Charmo. La strada è tutta in salita, selvaggia, a tratti molto rocciosa, quindi non è praticabile con il passeggino.
L’ultimo tratto è stato quello quello più difficoltoso ma, nonostante le vertigini, sono sopravvissuta! Le twins e Kiwi invece non hanno avuto nessun tipo di difficoltà e hanno fatto da guide fino a destinazione.
Se avete bambini piccoli nel passeggino, potete scegliere la strada asfaltata che collega le dighe dei due laghi. In alcuni tratti la pendenza è più accentuata ma il paesaggio circostante offre molte distrazioni che rendono meno faticosa la salita.
Il lago Du Vieux Emosson è un lago artificiale più piccolo, che si trova 2205 mt. di altitudine. É un altro punto di grande interesse turistico perché nella zona del versante occidentale si possono vedere le impronte dei dinosauri risalenti a 250 milioni di anni fa.
Le impronte sono poco più grandi di una mano, quindi probabilmente appartenevano a dinosauri di piccole dimensioni. Le tracce sono visibili nelle enormi rocce, che milioni di anni fa si trovavano sotto il livello del mare da cui sembrano essere state modellate.
Sulle rocce si trova anche una tavola informativa che illustra (solo in francese) la storia del lago, dei dinosauri e come si sono formate le impronte.
Lago di Emosson: dove mangiare
Noi abbiamo l’abitudine di improvvisare un pic-nic tra le rocce e approfittare della sosta per fare anche qualche foto simpatica. Se però non volete rinunciare alla comodità, nella zona dei laghi ci sono tre punti di ristoro.
Salendo con la funicolare, c’è un ristorante alla stazione di arrivo; mentre arrivando con l’auto, prima di accedere alla diga del Lago di Emosson, c’è un ampio chalet dove degustare specialità vallesane. Infine in prossimità del Lago del Vecchio Emosson c’è una Cabane con terrazza panoramica.
Da lì si può ammirare il Lago di Emosson in tutta la sua bellezza: l’azzurro delle sue acque cristalline e il turchese del cielo si fondono con le verdi sfumature delle montagne. E’ uno spettacolo che ha reso molto più piacevole la discesa sulla via del ritorno.
Da queste avventure si rientra a casa sempre esausti, increduli di essere riusciti a fare tanta strada per scoprire angoli di paradiso e con la soddisfazione di essere arrivati in alto e di avere superato i propri limiti. Sono sempre più convinta che, per quanto si possa amare il mare, ci siano emozioni che solo la montagna è in grado di regalare.
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