Vacanze a Minorca coi bambini
Trascorrere le vacanze a Minorca coi bambini è un’esperienza che consiglierei ad ogni famiglia, perché si possono trovare sistemazioni per tutte le esigenze, dai villaggi agli hotel e dai residence alle ville in affitto.
Siamo partiti il 7 agosto, in pratica un giorno da bollino rosso sia sulle strade che negli aeroporti.
Avendo avuto le ferie nelle due settimane più costose dell’anno, abbiamo preferito organizzare la nostra vacanza in modo autonomo, prenotando tutti i servizi sul web e risparmiando notevolmente rispetto ai prezzi da catalogo. Certo, avevamo messo in conto la possibilità di doverci adattare, perché quando il prezzo è troppo basso, potrebbe nascondere una sola.
Dopo un buon volo aereo con Easy Jet, siamo atterrati all’aeroporto di Mahon e abbiamo ritirato l’auto a noleggio. Ci sono molti autonoleggi in aeroporto e, con un po’ di fortuna avremmo potuto trovare qualche offerta vantaggiosa in loco, ma, visto il periodo e due cinquenni a seguito, non abbiamo voluto rischiare di rimanere a piedi, quindi avevamo prenotato la nostra auto con largo anticipo sul sito Europcar.
Ci hanno consegnato una Peugeot 106, come da categoria richiesta. Non era la classe più economica ma ci serviva spazio nel bagagliaio per le valigie e per far viaggiare comode le bambine. Naturalmente per loro abbiamo prenotato anche due seggiolini.
Il nostro residence Los Delfines si trovava esattamente sulla costa opposta, a ovest dell’isola, nel paese di Cala en Blanes. Il paese è molto piccolo ma la posizione è strategica, perché è a soli cinque minuti d’auto da Ciutadella, il centro più caratteristico, e soprattutto più vivo, di Minorca. Per raggiungerlo abbiamo dovuto percorrere per un’ora abbondante la strada principale che attraversa tutta l’isola e da cui si diramano le strade secondarie che conducono alle varie località costiere.
Il residence si presentava bene: tre edifici con appartamenti su tre piani che si affacciavano su due piscine, di cui una per i bambini, un ampio ristorante e un’area giochi per i bambini. Gli appartamenti erano piuttosto spaziosi ma lasciavano molto a desiderare la pulizia e il divano letto posto nel soggiorno che era più scomodo del pavimento. Ovviamente abbiamo lasciato il letto matrimoniale alle piccole.
La piscina era sempre affollatissima da turisti nordici che si sono sdraiati sui lettini a inizio soggiorno e si sono rialzati il giorno della partenza. Non riesco a comprendere questo concetto che hanno di vacanza. Minorca offre tantissime spiagge e calette con un mare turchese e trasparente… preferire la piscina del residence è veramente un’eresia.
Come da programma, noi abbiamo girato l’isola il più possibile e abbiamo visitato diverse spiagge, partendo da quella di Cala En Blanes, un’affollatissima caletta di circa 30 metri con il mare pure un po’ torbido. La zona di Cala En Blanes è molto caratteristica per le sue falesie bagnate da acque azzurro intenso, ma è quindi poco indicata per i bambini. E’ valsa però la pena di fare una sosta a Cala En brut per fare qualche scatto e ammirare il panorama che offre.
Se si fanno le vacanze a Minorca coi bambini, bisogna assolutamente andare nelle spiagge a sud dell’isola: Platja de Sant Adeodat, Sant Thomas e Son Bou che da ovest a est si estendono una accanto all’altra per qualche chilometro.
Queste spiagge sono sia libere che attrezzate e sono tutte dotate di punti ristoro, meglio noti come Chiringuito.
Il mare è trasparente e dolcemente digradante quindi è l’ideale anche per i bambini più piccoli. Non a caso le mie cinquenni hanno detto addio ai braccioli proprio qui a Minorca. 🙂
Queste spiagge sono tutte facilmente accessibili con l’auto. I parcheggi sono in prossimità dell’ingresso e a qualunque ora si arrivi un posto si trova sempre, sia per l’auto che per l’ombrellone.
Altre spiagge, soprattutto quelle delle calette più caratteristiche, sono invece accessibili solo tramite lunghi sentieri, piacevoli per chi ama le passeggiate in mezzo alla natura ma scomodi da percorrere con i bambini a seguito, men che meno con il passeggino.
Fortunatamente le bambine camminano volentieri, quindi siamo riusciti a visitare anche alcune spiagge meno battute.
Tra le spiagge più belle che abbiamo visitato ci sono Platges d’Algaiarens, sulla costa nord di Minorca e considerate una delle “Aree Naturali di Speciale Interesse” (UE).
La particolarità di questa spiaggia è il terriccio rosso che si gretola dalla scogliera e si mescola con la sabbia. Abbiamo visto molte persone completamente cosparse di terriccio rosso e solo in seguito abbiamo scoperto che si dice che il terriccio abbia proprietà idratanti.
Ci hanno consigliato di trascorrere una giornata a anche a Cala Macarella che, insieme a Cala Macarelleta, vantano di essere tra le spiagge più belle e incontaminate dell’isola. Si trovano a sud di Minorca, a circa 14 km da Ciutadella, in una zona protetta.
Per raggiungere queste spiagge bisogna puntare la sveglia molto presto perché il parcheggio ha posti limitati e, una volta esauriti, non è più consentito l’accesso.
Purtroppo la giornata era molto ventosa e il mare era invaso dai rifiuti delle barche attraccate al largo, quindi non ho una foto che renda giustizia a questi luoghi meravigliosi.
Un’altra spiaggia abbastanza isolata e assolutamente incontaminata è Platja de Son Saura. Dal parcheggio alla spiaggia c’è da camminare parecchio, ma la passeggiata è piacevole perché si attraversa una fresca pineta. In spiaggia non c’è proprio nulla, né servizi igienici, né chiringuito, quindi per mangiare e bere bisogna approfittare del bar ambulante che c’è all’inizio del sentiero.
Sempre a sud di Minorca, abbiamo visitato Cala Galdana. E’ in una bellissima baia circondata da falesie e da un fresca pineta. La pineta, il mare turchese e le acque calme e poco profonde la rendono una delle spiagge più adatte alle famiglie con bambini anche molto piccoli. Qui il problema è il parcheggio, che non dispone di molti in posti auto, quindi se non si arriva la mattina presto, si rischia di girare parecchio per il centro città per trovare un posto.
L’ultima spiaggia che abbiamo visto è Sa Mesquida, dove abbiamo trascorso un pomeriggio dopo la nostra visita a Mahon, e che comprende un tratto più roccioso e uno più sabbioso.
Queste spiagge sono frequentate soprattutto dai residenti, perché appunto sono vicine alla città di Mahon, meno turistica e meno caratteristica rispetto all’opposta Ciutadella.
Scendendo verso l’estrema punta meridionale si può fare sosta a San Luis, un pittoresco paesino a 10 km da Mahon, e arrivare ad un’altra nota località dell’isola che è Punta Prima.
Abbiamo trascorso quasi tutte le nostre serate a Ciutadella, il centro più animato dell’isola.
Le caratteristiche piazzette delimitate dagli edifici dai colori vivaci, i locali che illuminano il porto all’imbrunire, i negozi nelle viuzze del centro e i mercatini di artigianato locale, rendono Ciutadella uno dei paesi più affascinanti che abbia mai visto.
Abbiamo cenato spesso al porto. Ci sono molti ristoranti e ne abbiamo provati diversi tra cui il S’amarador, elegante, curato, buona cucina ma un po’ caro rispetto alla media dell’isola, l’Es Forat, famoso per la sua Caldareta de Langosta (ricetta minorchina a base di aragosta) e il Des Port dove abbiamo fatto grosse mangiate di paella.
I negozi del centro di Ciutadella sono una forte tentazione per gli amanti dello shopping e per chi ama lo stile spagnolo: tessuti fantasia, colori accesi, borse di paglia e centinaia di avarcas colorate, le tipiche calzature minorchine.
Questa è stata la prima vacanza un po’ spartana fatta con le bambine. Fino allo scorso anno avevamo optato per i classici villaggi, per avere tutte le comodità a portata di mano, ma ora che sono più grandicelle sono più gestibili e abbiamo potuto girare l’isola senza problemi. Nelle spiagge libere un valido aiuto sono stati sicuramente i due ombrelloni acquistati nel mini market di Cala En Blanes e la tenda di Decathlon, in cui si sono fatte lunghe dormite pomeridiane, ma non abbiamo avuto pensieri neppure per mangiare fuori perché ormai si adattano a tutto.
L’unica nota dolente della vacanza sono state le turbolenze durante il volo di ritorno. Le bambine si sono anche divertite perché le hanno vissute come un gioco… io ho visto tutta la mia vita scorrermi davanti in un secondo 🙁
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