Ho iniziato ad approfondire questo tema durante gli incontri organizzati dal Comitato Genitori della scuola primaria in collaborazione con l’associazione Icaro ce l’ha fatta ONLUS (ne ho già parlato qui e qui) e ho trovato gli spunti molto utili.
I bulli esistono dai tempi che furono ma il fenomeno poteva essere contrasto o evitato perché il aveva dei limiti spaziali e temporali.
La rete invece è priva di confini. Il cyberbullismo si estende a macchia d’olio, esponendo la vittima a un pubblico infinito, tra cui possono poi nascere dei nuovi cyberbulli. PC, tablet e smartphone sempre connessi, facilitano in raggiungimento delle vittime in qualunque luogo ma anche in qualunque momento.
Ai miei tempi (non troppo lontani), a fronte di forti reazioni emotive di chi era preso di mira, venivamo richiamati dalla nostra coscienza e prima o poi ci davamo un taglio, oggi ci sono barriere che impediscono ai ragazzi di vedere e di capire quando stanno superando il limite.
- evitare di reagire e rispondere ai cyberbulli
- cercare la soluzione al problema fuori da web, chiedendo aiuto ai genitori, agli insegnanti e agli educatori anziché ad altri utenti del web
- non partecipare mai al bullismo anche evitando di mettere i like che rendono complice (e vittima)
- frequentare i social con uno scopo evitando di scendere in piazza a perdere tempo, il web offre altre possibilità più divententi
- proteggersi evitando di fornire immagini o informazioni private
- praticare uno sport perché si gioca, si litiga e ci si diverte in una dimensione reale e soprattutto si hanno il 75% di possibilità in meno di essere vittime di cyberbullismo.
- cerchiamo di essere presenti quando i nostri figli utilizzano internet, specialmente se sono piccoli
- definiamo delle regole su tempi e modi di utilizzo di internet
- raccomandiamoli di non condividere informazioni personali: password, nome, indirizzo, numero di telefono, ma anche fotografie private
- facciamogli capire che non devono essere condivise le immagini egli amici senza il loro consenso
- facciamoci dare l’amicizia su tutti i social in cui sono attivi, non per controllarli, ma per per consigliare loro come comportarsi
- quando evoco registrarsi sui siti, aiutiamoli a creare utenze che non riconducano alla loro vera identità e indichiamo l’indirizzo mail di un adulto
- attiviamo il parental control per filtrare i contenuti
- ribadiamo la nostra disponibilità a parlare di situazioni o utenti che possono farli sentire a disagio
- ricordiamogli di interrompere i contatti con chiunque rivolga loro domande troppo personali o imbarazzanti
- suggeriamogli di chattare solo nelle aree pubbliche che vengono monitorate e moderate, evitando sempre di fornire dati personali o della famiglia
- cerchiamo di essere un modello di riferimento per i più piccoli utilizzando internet in modo sicuro
- diamo priorità su tutto alle loro richieste e ai racconti della loro vita in rete
- informiamoci sui siti web che visitano e sugli utenti con cui parlano
- ricordiamo che non devono mai incontrare di persona, né soli, nessuno che abbiano conosciuto online
- insegniamo loro a scaricare programmi o file online solo con l’autorizzazione di un adulto per evitare l’utilizzo illegale di contenuti
- parliamo con i figli adolescenti dei contenuti per adulti e della pornografia e indirizziamoli verso siti adatti e dedicati alla salute e alla sessualità
- aiutiamoli a proteggersi dallo spam
- valorizziamo il nostro comportamento online etico e responsabile
- parliamo loro del gioco d’azzardo online e dei rischi connessi a questa attività
- ricordiamo loro che manomettere i sistemi operativi (crakkare, jailbrekkare e roottare) aumenta le possibilità di essere attaccati da virus.