Nel mondo un bambino su dieci nasce prematuro, prima della 37^ settimana di gestazione e con un peso inferiore ai 2 chilogrammi.
In Italia ogni anno nascono poco più di 500 mila bambini, il 7% dei quali prematuri. Una percentuale che aumenta ogni anno sempre di più, anche se le nascite sono in continuo calo.
Le principali cause di parto prematuro sono: eventuali patologie da cui può essere affetta la donna durante la gravidanza (es. gestosi, pre-eclampsia, diabete…), lo stress e uno stile di vita scorretto, il distacco della placenta, la sofferenza fetale e anche la gravidanze multipla.
Basso peso corporeo, difficoltà respiratoria dovuta all’immaturità dei polmoni, impossibilità a succhiare e deglutire e quindi di alimentarsi autonomamente, intolleranze alimentari dovute a problemi gastrointestinali, difese immunitarie basse che aumentano il rischio di infezioni, e immaturità vascolare degli occhi che può causare disturbi della vista o cecità, sono solo alcuni dei problemi a cui può andare incontro un neonato prematuro.
Il rischio di parto pretermine aumenta nel caso di gravidanza gemellare e lo posso affermare anche per esperienza personale.
Quando ero incinta delle mie gemelle fui ricoverata nell’ospedale della mia città per fare alcune analisi, poiché alla 27^ settimana il collo dell’utero era già notevolmente ridotto.
Durante il ricovero stesso, una notte avvertii dei forti dolori ed entrai in travaglio. Ricordo ancora lo spavento a distanza di 8 anni e mezzo…
Se non fosse stato per il tempestivo intervento del mio ginecologo, che quella notte era di turno in ospedale, probabilmente le mie bambine sarebbero nate di sole 28 settimane.
La mattina seguente il mio medico ritenne che fosse necessario il trasferimento in ambulanza all’ospedale Niguarda di Milano, dove mi avrebbero fornito tutta l’assistenza necessaria per evitare il parto pretermine e dove erano dotati di TIN (Terapia Intensiva Neonatale) per far fronte ad ogni emergenza.
Sono stata seguita per due settimane da medici eccellenti che sono riusciti a scongiurare il peggio e grazie anche alla loro assistenza arrivai alla 37^ settimana di gestazione.
Le mie gemelle sono nate a 37+3 settimane con taglio cesareo programmato, eseguito dal mio ginecologo, nello stesso ospedale in cui siamo nati sia io che il loro papà, e pesavano 2,340 e 2,570 kg.
Grazie alle cure ricevute, e anche a un po’ di fortuna, si è risolto tutto per il meglio ma l’ansia e la preoccupazione provate durante quelle settimane sono tutt’oggi indescrivibili.
E indescrivibili sono il dolore e la paura che vedevo negli occhi delle mie vicine di stanza che potevano osservare i loro piccoli guerrieri, di poco più di un chilogrammo di peso, solo dal vetro delle incubatrici.
“L’assistenza neonatale italiana ha raggiunto livelli qualitativi non inferiori a quelli di altri Paesi europei e Oltreoceano. Resta invece il problema delle diseguaglianze regionali”
Lo afferma Costantino Romagnoli, Presidente della SIN (Società Italiana di Neonatologia), proprio in occasione della Giornata Mondiale del Neonato Pretermine che si celebra oggi.
Purtroppo in Italia l’assistenza non è in grado di garantire per tutte le Regioni gli stessi standard qualitativi e le differenze si riscontrano tra il Nord e il Sud del paese e tra grandi città e piccoli centri.
Al fine di migliorare l’assistenza ai bambini prematuri, la SIN ha realizzato il Neonatal Network, una piattaforma per tutti i Centri Nascita del paese che metterà a disposizione di tutti i centri un database con i dati, le informazioni, i casi clinici, le notizie ostetrico-perinatali e le problematiche neonatali. Tutti gli operatori sanitari potranno così disporre di tutti i dati necessari per la cura e le terapie dei nati pretermine, che fino ad oggi venivano reperite, in misura ridotta rispetto alle effettive esigenze, da altri Istituti o Istituzioni.
Nell’assistenza ai prematuri svolgono un ruolo importante anche le associazioni dei genitori che operano a stretto contatto con i Neonatologi della SIN, al fine di organizzare iniziative rivolte ai bambini ricoverati nelle TIN dei diversi ospedali e ai loro genitori.A livello europeo invece, anche quest’anno l’EFCNI (European Foundation for the Care of Newborn Infants) promuove una serie di attività per sensibilizzare il mondo sulle nascite pretermine.
Una in particolare è la terza edizione della mostra “Socks for Life” che oggi è ospitata dall’Ospedale dei Bambini Dritter Orden di Monaco, dove si possono ammirare opere di artisti e celebrità che rappresentano le “piccole calze”, simbolo della fragilità, dell’esilità e della delicatezza dei bimbi prematuri.
Se volete conoscere tutte le attività della Fondazione nei diversi paesi, potete trovarle a questo link.
C’è ancora molto da fare e se volete unirvi a me e twittare o postare su Facebook il vostro pensiero con l’hashtag #SOCKSFORLIFE, daremo il nostro piccolo contributo per sensibilizzare il mondo sulla prematurità.
Forza piccoli guerrieri!
Photo Credit MjZ Photography