Avere due gemelli: gioie e dolori
Sono passati quasi dieci anni da quando ho visto gli occhioni delle mie twins per la prima volta e sicuramente ho attraversato tanti tunnel della gemellitudine.
Anche se credo che il bello debba ancora venire – cerca su Google: adolescenza² e √ mamma – e che le sorprese non siano certo finite qui, qualcosina l’ho capita e un bilancio dei pro e dei contro dell’avere due gemelli posso farlo.
Molti paragonano i gemelli a due fratelli vicini d’età. Credono che le problematiche dei twins-genitori siano comuni a quelle dei bi-genitori e che quindi non ci sia nulla da dire che già non si sappia. Ma non è la stessa cosa.
Avere due bambini vicini d’età non è come avere due gemelli. Solo avere due gemelli… è come avere due gemelli.
Chiaro, no?! Sono due situazioni completamente diverse, sia dal punto di vista genitoriale che da quello fraterno. Non c’è un meglio o un peggio. Sono diverse. Punto.
Non so cosa significhi avere due figli che abbiano una differenza d’età superiore al minuto, quindi mi astengo dall’esprimere giudizi, ma so cosa voglia dire avere due gemelli e vi assicuro che ci sono sia gioie che dolori.
Avere due gemelli: i dolori.
Parto dai dolori perché è un po’ come quando bisogna dare a qualcuno una notizia buona e una cattiva, e si preferisce partire dalla cattiva.
Chi ha già superato i primi tunnel della gemellitudine sa che all’inizio sono dolori. Le ansie, le preoccupazioni, il lavoro e la fatica, non sono moltiplicati per due ma elevati all’ennesima potenza.
Fin dalla gravidanza dobbiamo sopportare fatiche che mai avremmo immaginato nella vita, vediamo il nostro corpo subire un’incontrollabile mutazione e ci trasformiamo in un bilocale con box doppio e balconata.
Acquistiamo qualunque genere di attrezzatura moltiplicata per due e comunque non sarà mai abbastanza. Un po’ come il fido della carta di credito.
Il giorno del parto ci presentiamo in ospedale con una borsa che neppure l’intera squadra del Milan in trasferta. E nemmeno questa sarà abbastanza.
Ci trasformiamo in mucche da latte e allattiamo in tutti i luoghi e in tutti i laghi e pure in tutti i mari.
Che si tratti dello svezzamento, dei primi passi, del primo giorno di asilo o di scuola, della varicella o della scarlattina, la grande difficoltà che incontriamo noi mamme di gemelli è sempre la stessa: giochiamo una contro due. E sappiate che non sarà facile vincere sempre.
Finché i gemelli non acquistano un certa autonomia, l’aspetto logistico è devastante. Spingere un passeggino gemellare, caricarlo sull’auto, sollevare contemporaneamente due ovetti e magari portarli su fino al terzo piano senza ascensore.
Talvolta le circostanze ci obbligano a scegliere a chi rivolgere le nostre attenzioni anche se entrambi ci guardano coi lucciconi agli occhi e ci allungano le braccia o hanno la lezione di storia da ripetere ad alta voce.
Non importa quanto aiuto possiamo ricevere dal marito, dai nonni o dalla tata, perché il nostro grande rammarico è che non godremo mai del privilegio di vivere ogni prima volta in esclusiva con ogni figlio. E probabilmente neppure la seconda o la terza perché riuscire a dedicare del tempo one-to-one a ognuno di loro richiede tanta, troppa, organizzazione.
Avere due gemelli: le gioie.
Che ve lo dico a fare che l’amore che ci torna indietro è doppio? Ogni novità, ogni traguardo raggiunto, ogni nuova conquista fatta, ci regala il doppio della felicità.
Se ci dimentichiamo per un attimo della fatica, dei sacrifici e della stanchezza, che a sera ci fa stramazzare sul letto, ci accorgiamo che i vantaggi dell’avere due gemelli sono tanti e non solo dal punto di vista affettivo.
Le mamme di gemelli tornano presto in forma. Girare come una trottola e spingere un passeggino doppio fanno bruciare calorie. Tante.
I gemelli hanno le stesse necessità, mangiano le stesse cose a vanno a dormire alla stessa ora e, con un po’ di organizzazione, quello che si fa per uno, si può fare anche per due.
Difficilmente crescono viziati perché sono abituati a dividersi ogni genere di attenzione. Imparano a condividere ciò che hanno, anche se a volte il senso del possesso li porta a litigare.
Acquisiscono autonomia presto, soprattutto per necessità dei genitori, imparano ad arrangiarsi da soli.
Se sono dello stesso sesso, crescendo potrebbero avere anche gli stessi interessi e questo facilita molto l’organizzazione di un week-end in famiglia, di una serata al cinema o più semplicemente la scelta di un programma TV.
Per le lavoratrici dipendenti, alcuni settori prevedono 12 mesi complessivi di maternità facoltativa. Questo significa che possiamo passare qualche mese in più a casa insieme ai nostri figli.
Crescono insieme e giocano insieme. I gemelli si bastano e possiamo approfittare dei loro momenti di complicità per dedicarci alle faccende di casa o semplicemente per fare una doccia (non mi assumo responsabilità per quello che potrebbe succedere nel frattempo).
I gemelli frequentano sempre lo stesso asilo e la stessa scuola, quindi sulla tratta casa-lavoro la corriera mamma (o papà) fa una sola fermata.
Lo stesso discorso vale se hanno gli stessi interessi o fanno lo stesso sport. Perché non approfittare dei loro allenamenti per andare anche noi un’oretta in palestra?
Si aiutano con i compiti e con lo studio e vedere che si interrogano uno con l’altro sullo stesso argomento è uno spasso!
Potrei aggiungere molto altro ma forse non si può spiegare a parole cosa significhi davvero avere due gemelli, perché per comprendere davvero la gemellitudine bisogna viverla.
La cosa certa è che avere due gemelli non è solo moltiplicare tutto per due, ma elevare tutto al quadrato. Gioie e dolori compresi.
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