come curare la febbre dei bambini

Tutto quello che bisogna sapere per curare la febbre dei bambini

Quando le twins erano piccole, la febbre bussava alla nostra porta puntualmente nel week-end. Le nostre febbri del sabato sera John Travolta non se le sogna nemmeno, mentre per noi sono state un incubo troppo ricorrente.

Le difficoltà che si incontrano nella gestione di due bambine piccole, che si ammalano in contemporanea o, peggio ancora, su turni a ciclo continuo, si amplificano se si è mamma alle prime armi e soprattutto se non si sa come affrontare la situazione.

A ogni episodio andavo nel panico: già con il termometro a 37,1° vedevo già le piccole in quarantena e milioni di domande che mi passavano davanti agli occhi.

Che giungla questa febbre!

SWG ha condotto una ricerca sul comportamento delle mamme in relazione agli episodi di febbre dei propri figli. L’indagine ha rilevato che, anche se le mamme sanno che la febbre è un meccanismo di difesa dell’organismo, non sono abbastanza preparate sulla gestione pratica. Inoltre la maggior parte di loro si affida ancora ai rimedi della nonna per abbassare la temperatura, rischiando di ottenere l’effetto contrario.

Curare la febbre dei bambini è un po’ come attraversare una giungla in effetti. E’ vero che possiamo sempre contare sul pediatra, sulla guardia medica o sul pronto soccorso, però avere delle nozioni di base, aiuta ad affrontare la febbre con maggiore tranquillità ed evitando allarmismi. Nozioni che sono state fornite durante l’evento educational Che Giungla Questa Febbre, organizzato dalla Casa Pediatrica ASST Fatebenefratelli Sacco e con il contributo non condizionato di Reckitt Benckiser.

All’evento sono intervenuti gli esperti Jacopo Pagani,  Pediatra di Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, Luca Bernardo, Direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli – Sacco di Milano, e Salvatore Barberi, Responsabile Aree Ambulatoriali – Day Hospital Casa Pediatrica e responsabile Area Pneumoallergologica pediatrica Fatebenefratelli – Sacco di Milano

Il Dottor Jacopo Pagani è intervenuto per fare luce su tutti i dubbi delle mamme e anche per sfatare falsi miti…

La febbre del bambino

La febbre è una giungla perché è sintomo di problematiche diverse. Non deve però essere vista come un nemico, perché l’aumento della temperatura combatte la malattia o l’infezione in corso.

Possiamo parlare di febbre quando la temperatura corporea, in condizioni fisiche e ambientali normali, supera i 37,5° .

la febbre nel bambino

Come misurare la febbre nel bambino

La misurazione della temperatura sublinguale è da evitare, soprattutto nei bambini più piccoli, perché è poco sicura.

La SIP (Società Italiana di Pediatria) consiglia la misurazione della febbre ascellare, anche nei neonati, utilizzando il termometro elettronico, perché è più attendibile.

come misurare la febbre nel bambino

Come trattare la febbre nel bambino

Per trattare la febbre si ricorre all’antipiretico, che viene comunemente somministrato quando la temperatura supera i 38,5°. In realtà la SIP ne consiglia la somministrazione solo se il bambino mostra malessere generale o lamenta dolore.  Quindi se la temperatura è elevata ma il bambino è vivace, non occorrono farmaci.

I due antipiretici raccomandati in età pediatrica sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Non curano le malattie ma sono farmaci sintomatici. Sono equivalenti ma l’ibuprofene svolge anche un’azione antinfiammatoria e viene impiegato nel trattamento del dolore (otiti, faringiti, laringiti).

E’ importante attenersi alle indicazioni di dosaggio fornite dal pediatra, quindi è meglio preferire le formulazioni in sciroppo o in compresse, perché le supposte rischiano di non essere efficaci in relazione al peso del bambino.

Evitare di alternare paracetamolo e ibuprofene, quando la febbre sale nuovamente, e i rimedi della nonna, come le spugnature con l’alcool, perché i bambini non sono in grado di metabolizzarlo e lo assorbono, con conseguenze che possono essere anche molto gravi.

Favorire invece l’idratazione, facendo bere al bambino molta acqua o altre bevande non zuccherate.

come trattare la febbre nel bambino

Quando chiamare il dottore

Nei bambini molto piccoli, anche qualche linea di febbre può essere sintomo di una grave malattia.

Se si presenta la febbre nei primi 30 giorni di vita del bambino, chiamare sempre il dottore. Lo stesso discorso vale se il bambino ha un’età inferiore ai 3 mesi e la temperatura febbrile è pari o superiore a 38°.

In ogni caso, sotto l’anno d’età, non è la temperatura in sé a dovervi allarmare ma i sintomi associati e il comportamento del bambino.

Dopo l’anno di vita, se il bambino gioca, è sereno e vitale, si può valutare se chiamare il pediatra anche dopo 3 giorni.

quando chiamare il dottore

Le convulsioni febbrili

Le convulsioni febbrili sono l’incubo di ogni mamma. In realtà sono un fenomeno parafisiologico (non rappresenta una patologia) che può manifestarsi nei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni di vita.

Non si possono prevenire nemmeno con la tempestiva somministrazione dell’antipiretico, perché sono scatenate sia dall’aumento che dalla diminuzione della temperatura.

E’ importante mantenere la calma e monitorare la durata delle crisi per essere preparati all’arrivo in pronto soccorso. Durante le convulsioni non intervenire in nessun modo sulle vie aeree, perché non ci sono rischi, ma proteggere il bambino da eventuali urti. Quando finiscono, metterlo in posizione laterale di sicurezza, ovvero sdraiato sul lato, per evitare il soffocamento.

Nella maggior parte dei casi le convulsioni si risolvono con la crescita e non portano nessuna conseguenza. Se invece il fenomeno si protrae oltre i 5 anni, è necessario fare ulteriori accertamenti.

le convulsioni febbrili

Come riconoscere e trattare il dolore nel bambino

I dolori che provocano il risveglio notturno dei bambini e che aumentano di intensità devono farvi scattare l’allarme rosso.

Tendenzialmente il mal d’orecchio, il mal di gola, la cefalea e i dolori muscolo-scheletrici possono essere trattati con paracetamolo o ibuprofene appena si manifestano e prima di portare il bambino dal pediatra o in pronto soccorso.

In caso di dolore addominale  invece è necessario prima un consulto medico, perché può essere sintomo di problematiche più gravi (es. appendicite)

come riconoscere il dolore nel bambino

come trattare il dolore nel bambino

Con un pizzico di presunzione posso dire che le sapevo tutte o quasi . Non perché sia più brava di altre mamme, anzi, ma 11 anni  di twins fanno curriculum. Per fortuna non ho mai dovuto fare i conti con le convulsioni febbrili ma in compenso ho provato l’ebrezza delle corse notturne in pronto soccorso per sospetta appendicite.

Nella nostra cassetta dei medicinali non mancano mai né il paracetamolo né l’ibuprofene ma, come ha ribadito più volte il Dott. Pagani:

È consigliabile affidarsi sempre al proprio pediatra di riferimento nella scelta tra paracetamolo e ibuprofene. Ricordatevi di dosarli in base al peso del vostro bambino e non all’età. Invece, la scelta della formulazione, deve essere guidata dalle esigenze delle diverse fasi dell’età evolutiva ai fini di aumentare l’accettabilità del farmaco somministrato”

L’esperienza insegna ma un tempo non ero preparata a gestire la febbre serenamente, quindi spero che la condivisione di queste informazioni possa essere utile a voi che siete ancora alle prese con la Saturday Night Fever! 😉

 

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