Ecco 10 curiosità sui gemelli… e sulle loro mamme.
Il primo gemello nato non è il primo concepito.
Nel caso di gemelli omozigoti un solo ovulo viene fecondato dallo stesso spermatozoo, quindi il momento del concepimento è il medesimo. I gemelli eterozigoti invece possono essere concepiti in momenti diversi ma i due feti, durante la gravidanza, sono in continuo movimento pertanto la posizione nell’utero non stabilisce quale si sia formato per primo. Il gemello che nasce per primo è solo quello posizionato meglio e anagraficamente è considerato il “maggiore”.
Le impronte digitali sono diverse.
Anche nei gemelli omozigoti! La conformazione delle impronte digitali dipende in parte dal patrimonio genetico e in parte dallo sviluppo dei gemelli nell’utero materno, pertanto sono diverse per ogni singolo individuo.
I gemelli interagiscono già nell’utero materno.
Dalla 14^ settimana di gestazione i gemelli interagiscono tra loro. Analizzando le ecografie in 4D, alcuni ricercatori delle Università di Parma, Torino e Padova, in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Burlo Garofolo di Trieste, hanno scoperto che già nell’utero materno i gemelli si cercano, si accarezzano e si abbracciano in modo volontario e addirittura affettuoso.
Non tutti i gemelli hanno un linguaggio in codice.
Solo il 40% dei gemelli sviluppa un linguaggio in codice, definito addirittura “segreto” e incomprensibile agli adulti. Questo fenomeno, chiamato criptofasia, si manifesta quando ogni gemello ripete le parole pronunciate male dal fratello, storpiandole e troncandole a sua volta, finché non si consolidano nella loro comunicazione. Questo accade più frequentemente ai gemelli che vengono lasciati giocare e comunicare tra loro, senza che un adulto intervenga utilizzando un linguaggio corretto.
I gemelli monozigoti possono nascere da due sacche diverse.
Il numero delle membrane e delle placente nelle gravidanze di gemelli monozigoti dipende dal momento in cui avviene lo sdoppiamento dello zigote. Se si verifica tra il 1° e il 3° giorno successivi alla fecondazione, si formeranno due placente e due sacchi amniotici, come nelle gravidanze dizigotiche. Se la prima ecografia non viene fatta a tempo debito, può risultare difficile distinguere le sacche gestazionali e determinare quindi la zigosità. In questi casi, per sapere con certezza se si tratta di gemelli monozigoti o dizigoti, è necessario un test del DNA.
Spesso sono mancini.
Uno studio belga del 1996, pubblicato su Behavior Genetics dimostra che i gemelli (sia monozigoti che dizigoti) hanno il doppio delle possibilità di essere mancini: il 22% dei gemelli è mancino, contro il 10% dei nati da parto singolo.
La gravidanza gemellare è ereditaria.
La ricorrenza di nascite gemellari all’interno di alcune famiglie è sicuramente la prova che la gemellarità abbia una componente ereditaria.
Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori guidati dalla psicobiologa Dorret Boomsma della Vrije University di Amsterdam, sarebbero ben due le componenti genetiche che determinerebbero le gravidanze gemellari: una legata a una produzione più elevata dell’ormone follicolo stimolante, l’altra alla risposta delle ovaie a quello stesso ormone. Questo significa che la predisposizione genetica vale per via materna e che riguarda principalmente i gemelli eterozigoti. Da notare però che se non ci sono precedenti casi in famiglia, non significa che non esista la possibilità di avere gemelli 😉
I gemelli non saltano una generazione.
A conferma di quanto appena detto, ci sono tantissimi gemelli che hanno avuto a loro volta figli gemelli. Si dice da sempre che i gemelli saltino una generazione ma evidentemente è solo una diceria popolare!
Sono ancora un evento raro.
Anche se dal 1980 la natalità dei gemelli è in continuo aumento, i gemelli possono ancora essere considerati un evento raro.
In Italia l’incidenza dei parti gemellari nel 2014 è stata dell’1,7% ed è rimasta invariata nel 2017, anche se il valore assoluto è diminuito in misura proporzionale al calo delle nascite. Lo scorso anno sono nati 15.861 gemelli. Di questi, 364 erano trigemini e solo 4 quadrigemini (stima ISTAT calcolata sugli iscritti in anagrafe).
Le mamme di gemelli vivono più a lungo.
L’aspettativa di vita alla nascita per i maschi è di 80,6 anni mentre per le femmine è di 84,9 anni. Sembra che le donne con maggiori probabilità di concepire naturalmente gemelli siano quelle che godono di ottima salute, che pertanto hanno un’aspettativa di vita più lunga. Se siete donne e, per di più, mamme di gemelli, potete sperare insomma di vivere cent’anni! 😉
Alcune informazioni che vi ho riportato sono il frutto di studi condotti da ricercatori ma anche del contributo che ognuno di noi ha dato nel proprio piccolo. I numeri mi sono stati infatti forniti dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) che, grazie al Censimento, ha potuto raccogliere una serie di informazioni sulla popolazione.
L’ISTAT ha recentemente introdotto alcune novità tra cui il Censimento Permanente.
Significa che il Censimento non sarà più decennale e non interesserà più l’intera popolazione ma verrà fatto annualmente solo su un campione di famiglie (circa un milione e quattrocentomila).
L’obiettivo è quello di avere informazioni sempre aggiornate sulle principali caratteristiche socio-economiche del paese, ricavate dal campione significativo preso in esame ogni anno, di comprendere meglio le esigenze degli italiani e di ridurre i costi legati alle rilevazioni.
Chi farà parte del campione?
Le famiglie coinvolte riceveranno a casa una comunicazione con le credenziali per accedere al sito e compilare un questionario online. In caso di dubbi, potranno chiamare il numero verde 800. 811. 177 o recarsi nei centri comunali di rilevazione.
La comunicazione per il censimento delle abitazioni avverrà invece attraverso l’affissione di una locandina proprio presso l’abitazione. In tal caso si potrà scegliere di essere intervistati direttamente a casa da un rilevatore comunale, oppure di recarsi in comune per la compilazione del questionario.
L’Italia ha bisogno di campioni, quindi è nostro dovere di cittadini partecipare all’operazione censuaria: nel nostro piccolo ognuno di noi è campione del proprio quotidiano e ogni storia personale contribuisce a scrivere la storia del nostro paese.
Se volete scoprire altre curiosità legate alla popolazione italiana, potete visitare il sito ufficiale dell’ISTAT.
(articolo realizzato in collaborazione con ISTAT)